Non si ferma la battaglia dei tedeschi contro il dumping sociale e i camionisti disonesti: braccio armato è il Bag, Bundesamt für Güterverkehr (l’Ufficio federale per il trasporto merci), i cui ispettori sempre più spesso affiancano le pattuglie di polizia nel corso dei controlli sul traffico pesante. Tant’è che i minibus grigio argento con la fascia blu del Bag sono il nuovo incubo degli autisti dell’Est.

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Camionisti disonesti, è lotta senza quartiere in Germania

L’offensiva tedesca contro i camionisti disonesti e la loro committenza senza scrupoli è partita ad ottobre, in linea con le nuove direttive europee contenute nel Pacchetto Mobilità I, in particolare quelle relative al distaccamento e alla misure per contrastare il cabotaggio illegale. Le autorità federali hanno mandato 140 funzionari del Bag direttamente sul territorio, in corrispondenza degli snodi stradali e intermodali più frequentati. Dai porti fluviali e marittimi di Treviri, Neuss, Kiel e Rostock fino ai grandi centri siderurgici della Ruhr, i controlli a tappeto sono stati centinaia e, in alcuni casi, hanno portato a sanzioni di decine di migliaia di euro.

Anche l’ultima ondata di verifiche, effettuata a novembre con la tecnica dei posti di blocco a sorpresa nei pressi di centri logistici e piazzali delle grandi aziende, ha dato risultati molto preoccupanti: nei 30 checkpoint allestiti a fine novembre, su 597 bilici controllati sono stati 106 i casi di verbali per cabotaggio illegale, quasi il 30 per cento dei mezzi.

In testa alla classifica i camion con targa polacca, rumena e ungherese. Un dato ancora più importante in vista dell’attivazione dell’anagrafe comunitaria delle infrazioni, il cui obiettivo è far scattare la sospensione della licenza alle aziende che risultassero accumulare sistematicamente verbali per questo genere di irregolarità.

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