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Traffico camion, il colpo durissimo del lockdown

L’Osservatorio statistico dell’Interporto di Bologna, polo tra i leader nazionali nel trasporto intermodale, ha rilasciato i dati del traffico camionistico tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2020, mettendoli poi in relazione con quelli del 2019. Dal report dell’Interporto di Bologna, per certi aspetti specchio della logistica nazionale, è emerso un quadro interessante per il trasporto su camion che, nonostante i danni subiti dal calo generalizzato dei flussi a causa della pandemia (-30% ad aprile rispetto allo stesso periodo del 2019), si apre a scenari più ottimistici proprio in concomitanza con l’inizio della tanto agognata fase 2 e il bando indetto dal Mit per il finanziamento agli interporti.

Il grafico sottostante (Fig.1) mette a confronto la serie storica dei transiti camionistici totali (ingressi + uscite) dal 01 gennaio 2019 al 31 maggio 2019 con quella dei transiti camionistici totali (ingressi + uscite) dal 01 gennaio 2020 al 31 maggio 2020. Le rette orizzontali indicano le medie giornaliere del periodo in esame (quella gialla indica la media del 2019, quella verde del 2020). L’andamento altalenante del grafico, con picchi e valli che si susseguono senza soluzione di continuità, è dovuto ai punti di minimo corrispondenti alle domeniche.

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Fig.1 Il grafico che mostra l’andamento del traffico dei camion (in ingresso e in uscita) tra il 2019 e il 2020

Un duro colpo, ma la ripresa fa ben sperare

Inutile girarci intorno: durante i mesi di lockdown “la dinamica dei flussi di traffico dei camion in ingresso e in uscita è, in alcuni punti, anche inferiore alla media generale del periodo” esordisce la nota. Il traffico di camion, come prevedibile, è crollato negli ultimi mesi, con i momenti più critici registrati verso la fine di marzo, i giorni in cui la situazione epidemiologica era ancora lontana dall’essere sotto controllo. “Il punto più basso (esclusi i giorni festivi) – viene sostenuto poi nella nota dell’Osservatorio – si è registrato il 30 marzo con 3.518 camion totali”. Una valore che risulta essere “inferiore di 827 punti rispetto alla media giornaliera del 2020 e di 1.365 rispetto alla media giornaliera del 2019”.

A partire dalle prime settimane di aprile la curva dei traffici dei camion ha ricominciato a flettersi verso l’alto, ma i valori continuavano comunque a rimanere lontanissimi da quelli del 2019. “Con l’inizio della Fase 2 – prosegue la nota – si assiste ad una vera e propria ripresa del trasporto. I dati di traffico mostrano infatti una crescita del 51.4% tra i camion transitati nella settimana dal 27 aprile al 03 maggio (20.788) e quelli transitati tra il 04 e il 10 maggio (31.466). Tale dinamica si è mantenuta stazionaria nelle due settimane successive fino ad arrivare all’ultima settimana di maggio in cui emerge un’ulteriore ripresa. I camion registrati in questa settimana (33.506) risultano in crescita del 61.2% rispetto allo stesso periodo analizzato precedentemente”.

Fig.2 Tabella che indica la distribuzione della media giornaliera del traffico di camion per giorno della settimana

Il traffico nei giorni della settimana: una sorpresa

Poi, sempre per quanto riguarda i volumi del traffico di camion, nel report dell’Osservatorio statistico viene inoltre mostrata la distribuzione delle medie giornaliere per giorno della settimana (Fig.2). Anche qui il calo percentuale rispetto all’anno scorso è marcato, con picchi fino a -14%, registrati di lunedì. Ma ad emergere è un altro dato, particolarmente interessante e in controtendenza con la situazione di calo generalizzata: quello inerente alle domeniche, l’unico ad essere cresciuto in percentuale, perfino raddoppiato rispetto al 2019.

L’inversione di tendenza è sicuramente frutto dei decreti del Mit con i quali, per tre mesi, sono stati sospesi i divieti di circolazione durante i giorni festivi, l’ultimo firmato proprio due settimane fa. “È verosimile – conclude infine la nota dell’Interporto di Bologna – ipotizzare che le aziende abbiano ripreso a lavorare a pieno regime anche nei giorni festivi per poter godere di un veloce recupero e tornare tempestivamente a registrare i valori in linea con quelli precedenti all’emergenza sanitaria da Covid-19”.

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