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Non sono dati rassicuranti quelli che provengono dall’ultimo studio pubblicato dal Centro Studi Continental. Sulla base di un’elaborazione dei numeri forniti da ACI è emerso che in Italia il 66,9% dei camion attualmente in circolazione sulle strade è stato immatricolato prima del 2010. Ne consegue che solo il 33,1% è stato immatricolato a partire dal 2010, e quindi negli ultimi dieci anni. Dallo studio si evince che i camion più vecchi del Paese circolano al Sud e sulle Isole: la top 3 delle regioni con i mezzi più datati è composta da Calabria, Sicilia e Sardegna, dove quasi oltre tre camion su quattro sono antecedenti al 2010.

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Camion sempre più vecchi. Più inquinamento e meno sicurezza

Un dato significativo, e non in positivo purtroppo, che rimarca ancora una volta quanto le associazione di categoria e dei produttori stanno ormai ribadendo da anni. In tal senso UNRAE, (l’Associazione delle Case estere) con i suoi consueti report mensili sull’andamento del mercato camion, ne è un chiaro esempio: a fronte dei commenti di routine sui numeri, negli ultimi mesi non sono mancate le critiche all’apparato di incentivi sugli investimenti messo in piedi dal Ministero dei Trasporti, una struttura che non favorirebbe appieno il ricambio dei camion di quello che è a tutti gli effetti uno dei parchi veicoli più vetusti d’Europa.

A risentirne in primis è l’impatto sull’ambiente a causa delle motorizzazioni datate, generalmente ante Euro 4. Ma ovviamente non sono da trascurare le gravi conseguenze sulla sicurezza stradale poiché la maggior parte dei camion immatricolati prima del 2010 non ha in dote le ultime tecnologie in fatto di Adas, dalla frenata assistita all’ACC e, qualora ne fosse provvista, il rischio che si tratti di strumenti obsoleti è alto.

I dati regione per regione

L’elaborazione include anche i dati regionali, dai quali emerge che la regione in cui vi è la maggior percentuale di autocarri immatricolati fino al 2009 ancora in circolazione è la Calabria (85,3% sul totale degli autocarri che compongono il parco circolante), seguita da Sicilia (82,7%), Sardegna (80,9%), Basilicata (79,8%) e Campania (78,8%). Anche le posizioni successive della graduatoria sono occupate da regioni del Sud Italia.

In generale si può quindi dire che la percentuale di autocarri vecchi ancora in circolazione è maggiore al Sud che nelle altre zone d’Italia. Questa situazione deriva in larga parte dalla forte contrazione dei volumi delle immatricolazioni di veicoli nuovi che ha contraddistinto gli ultimi anni a causa della crisi economica, contrazione che è continuata anche nel 2020 per l’emergenza Coronavirus, e ha determinato l’invecchiamento del parco circolante.

La recente esclusione dal rimborso sulle accise del gasolio per tutti i veicoli Euro 3 (e dall’anno prossimo anche gli Euro 4) vuole incentivare il ricambio dei camion più vecchi: resta tuttavia ancora da capire con quali modalità e tempistiche ciò avverrà, anche alla luce della crisi pandemica, lungi dall’essere risolta.

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