Il mondo economico sta soffrendo, è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo anche il settore dei trasporti, nonostante lo sforzo titanico messo in atto durante il lockdown per garantire gli approvvigionamenti, ha subito il durissimo colpo del coronavirus. Dopo i dati già particolarmente critici del mercato dei veicoli industriali, che aveva segnato -58,4% ad aprile, ecco arrivare dal mondo dei rimorchi e semirimorchi una nuova doccia gelata: ad aprile 2020 si è registrata una caduta di -70,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (602 unità immatricolate contro 2.019).

rimorchi e semirimorchi

Rimorchi e semirimorchi, un mercato in grande difficoltà

Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE lo ha reso noto nella conferenza stampa online di ieri, la prima di questo genere per quanto riguarda i veicoli rimorchiati e gli allestimenti. Leggermente meglio – si fa per dire – il trend del primo quadrimestre del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5t, con un calo di -48,2% rispetto al 2019 (3.409 unità contro 6.586). Il consolidato del primo quadrimestre 2020 cala del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (3.409 unità contro 6.586).

La conferenza su questo comparto, tra i meno chiacchierati del settore, è poi proseguita con l’intento “di portare alla ribalta questa realtà produttiva, sottolinearne l’importanza nell’ecosistema del trasporto stradale e avanzare proposte per semplificarne il lavoro e sostenerne lo sviluppo oltre l’emergenza”. Un concetto ribadito in apertura anche da Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali, che non ha esitato a rimarcare il ruolo della concertazione, di vitale importanza, che tutte le maestranze del settore devono portare avanti.

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UNRAE: L’andamento del mercato rimorchi e semirimorchi nel 2020. I dati di maggio sono delle stime

Previsioni 2020: -55% per il settore, una crisi strutturale

“Analizzare i dati di mercato sembra oggi un esercizio teorico – ha esordito Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – poiché alla crisi che continua ormai da un paio d’anni (nel 2018 si è registrato – 3,9% mentre nel 2019 un – 7,1% ndr) si aggiungono le conseguenze delle chiusure imposte tanto alle aziende quanto agli Uffici del Ministero dei Trasporti. I dati di immatricolazione del settore sono comunicati in tempi ancora più lunghi del solito. Siamo arrivati ormai alla fine di maggio, e abbiamo voluto indicare anche il dato provvisorio di questo mese, ma nessuno si illude che la stima di – 24,6% rappresenti una inversione di tendenza rispetto al -70,2% di aprile. Una previsione realistica per l’intero 2020 potrebbe essere quella di una perdita consolidata intorno al 55%”.

Inadeguatezza dei fondi stanziati, discontinuità nei periodi di finanziamento ed eccessivi ritardi nell’erogazione con conseguente ridimensionamento dei contributi: questi sono solo alcuni dei fattori alla base del calo progressivo delle immatricolazioni a partire dal 2017 secondo l’UNRAE.

Calo costante: l’andamento degli importi dei fondi stanziati per incentivare l’acquisto di rimorchi e semirimorchi

I fondi stanziati per il settore dei veicoli trainati sono in calo da anni

Si è poi sottolineato un nodo cruciale per il settore dei rimorchi, quello degli incentivi statali sugli investimenti, purtroppo in costante calo durante gli ultimi anni. “Le condizioni di discontinuità derivanti dalle modalità di erogazione finora impiegate non hanno facilitato le strategie di investimento delle imprese di autotrasporto. Inoltre, dal 2017 al 2019 le risorse dedicate a rimorchi e semirimorchi sono scese da 19 milioni a 6 milioni di euro” non ha esitato a rimarcare Mantella.

I (pochi) fondi vengono destinati quasi totalmente agli allestimenti per il trasporto intermodale “mentre per l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi stradali da impiegare sulle nostre strade, nessun contributo è previsto. Questo significa che il parco italiano continua ad invecchiare eccessivamente, diventando oltretutto sempre meno sicuro”.

Le stime UNRAE indicano “che l’81,6% del parco rimorchiato circolante in Italia sia privo del sistema di controllo della stabilità (ESP) e il 37,2% non abbia i dispositivi di assistenza alla frenata (ABS)”.

Austria

Le proposte UNRAE per superare la crisi dei rimorchi e semirimorchi

Se da una parte occorre semplificare le “procedure di collaudo, omologazione e immatricolazione dei veicoli allestiti, promuovendo la digitalizzazione delle pratiche necessarie”, dall’altra, in merito alla sicurezza del parco veicoli circolante UNRAE chiede “limitazioni alla circolazione dei veicoli rimorchiati privi dei sistemi di sicurezza avanzata oggi disponibili, il controllo sulle importazioni dall’estero di rimorchi e semirimorchi usati”. In questo senso la ripresa dello sviluppo dei trasporti eccezionali da 18 e 25 metri con rimorchi – un progetto caduto forse un po’ troppo in fretta nel dimenticatoio – potrebbe rappresentare una valida soluzione, come avviene già in altri paesi UE che, proprio a questi veicoli, hanno destinato tratte speciali.

In conclusione dell’intervento Mantella ha poi illustrato una serie di interventi strutturali che potrebbero dare realmente una boccata d’aria al settore. Tra questi “un fondo triennale per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi contro rottamazione non limitato all’intermodalità, agevolazioni tramite credito di imposta in alternativa agli incentivi, anche per quelli disposti in passato e non ancora erogati, contributi per l’allestimento di rimorchi e autoveicoli con dispositivi ecologici”.

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