Camion a idrogeno del futuro, i produttori e le società energetiche hanno stretto un accordo storico
Una nuova collaborazione all’insegna dell’idrogeno, altra pietra miliare della lunga strada che, di mese in mese, vede l’elemento con numero atomico uno trasformarsi sempre di più nell’ago della bilancia della transizione energetica. In tal senso quello che alcuni tra i più importanti produttori di veicoli pesanti hanno stretto con alcune big dell’energia è un accordo […]
Una nuova collaborazione all’insegna dell’idrogeno, altra pietra miliare della lunga strada che, di mese in mese, vede l’elemento con numero atomico uno trasformarsi sempre di più nell’ago della bilancia della transizione energetica. In tal senso quello che alcuni tra i più importanti produttori di veicoli pesanti hanno stretto con alcune big dell’energia è un accordo che assume una portata epocale se si guarda alla grandezza e al peso che questi attori giocano nel settore automotive.
Nel mirino di H2Accelerate (H2A) – questo il nome della partnership siglata tra Daimler Truck AG, IVECO, OMV, Shell e Volvo Group – l’introduzione dei camion a idrogeno nel mercato di massa e lo sviluppo della rete infrastrutturale che li supporterà. In sostanza le aziende che l’hanno sottoscritto si impegnano a creare le condizioni ideali, durante il prossimo decennio, per far sì che l’idrogeno possa davvero svilupparsi in modo rigoglioso su tutta la filiera.
Idrogeno, l’ago della bilancia per il trasporto pesante del futuro
Nonostante le difficoltà del momento storico l’idrogeno rappresenta uno dei fattori di speranza per il futuro dei trasporti senza emissioni. A testimoniarlo un numero sempre crescente di governi e aziende che ormai condividono una visione comune in termini di sistema energetico a zero emissioni. Trattasi anche a livello europeo di un obiettivo particolarmente ambizioso, con il 2050 come data limite per il raggiungimento della neutralità climatica. Una roadmap serrata quella del Green Deal Europeo, aggiornata proprio in questi giorni dai nuovi obiettivi climatici per il 2030 siglati a Bruxelles, che prevedono una nuova riduzione di emissioni del 55% (prima era del 44%).
Un ecosistema, quello che si sta delineando nei prossimi anni, in cui i camion a fuel cell ricopriranno senz’altro un ruolo ponderante, come è anche rimarcato dai punti principali di H2Accelerate, che vedono proprio l’idrogeno quale combustibile fondamentale per la completa decarbonizzazione del settore dei truck.
Il futuro si tinge di idrogeno
Una diffusione su larga scala di camion alimentati a idrogeno – avvertono le società che hanno stretto l’accordo – favorirà anche la nascita di nuove realtà industriali: stabilimenti di produzione di idrogeno a zero emissioni di carbonio, sistemi di distribuzione dell’idrogeno su larga scala nonché una rete di stazioni di rifornimento ad alta capacità per idrogeno liquido e gassoso.
I partecipanti ad H2A ritengono che investimenti sincronizzati nel settore durante tutto il prossimo decennio creeranno le condizioni per l’introduzione nel mercato di massa di mezzi pesanti a idrogeno – presupposto necessario per soddisfare l’ambizione europea di raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
L’offensiva per i camion del futuro in due fasi
H2A prevede l’arrivo del camion a idrogeno, accompagnato dalla relativa rete infrastrutturale, in due distinte fasi. La prima interesserà i prossimi cinque anni e vedrà la graduale introduzione delle stazioni di rifornimento per i camion. In questo senso il progetto di Air Liquide, di cui abbiamo parlato qualche mese fa, potrebbe rappresentare l’effettivo apripista di questa transizione energetica epocale. Entro il 2025 H2A prevede poi la messa in opera di oltre 20 stazioni ad elevata capacità su tutto il territorio europeo, inizialmente in zone “esclusive” (cluster regionali), e l’omologazione delle modalità con cui saranno effettivamente costruite e rese operative. Durante questa prima fase introduttiva i camion a idrogeno in circolazione saranno circa un centinaio su tutto il territorio europeo.
Nella seconda fase invece i produttori e le società energetiche firmatari prevedono di raggiungere volumi produttivi più corposi, nell’ordine delle migliaia all’anno, con l’obiettivo dichiarato di superare la soglia dei 10mila veicoli pesanti in quelli che nel documento H2A vengono definiti, in modo generico, tempi brevi. Un numero importante a cui ovviamente si affiancherà anche la costruzione di una rete di stazioni di rifornimento ad alta capacità, che coprirà le principali direttive europee nazionali e transnazionali.
Tra pubblico e privato, il ruolo fondamentale degli investimenti nell’idrogeno
Si prevede che l’espansione di durata decennale vedrà inizialmente un gruppo di clienti disposti a impegnarsi da subito a favore del trasporto a idrogeno. Tali flotte opereranno in cluster regionali e lungo i corridoi europei ad alta capacità con una buona copertura di stazioni di rifornimento. In questi dieci anni, tali cluster potranno anche connettersi per creare una vera rete pan-europea.
Il sostegno del settore pubblico sarà fondamentale durante la fase di espansione. Nell’ambito di H2Accelerate, i partecipanti collaboreranno per cercare fondi da destinare ai primi progetti pre- commerciali durante la prima fase di roll-out. In parallelo, si relazioneranno con decisori politici e autorità di controllo per incoraggiare un contesto politico che contribuisca a sostenere il conseguente aumento di scala verso una produzione in serie di camion a idrogeno e la creazione di una rete europea di stazioni di rifornimento per l’idrogeno a zero emissioni di carbonio.