L’esplosione nel deposito Eni di Calenzano si è verificata ieri mattina alle 10:20 e il bilancio è drammatico: dopo i due morti accertati ieri (due autotrasportatori alla guida delle autobotti), questa mattina sono stati trovati i corpi dei tre dispersi. Le vittime sono quindi tre autotrasportatori, due membri della squadra di manutenzione arrivata dalla Basilicata. Ventisei i feriti, 9 dei quali in ospedale. È stata aperta un’indagine per omicidio colposo plurimo.

Il procuratore di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo.

A esplodere, innescando l’incendio, sarebbe stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la Procura. Secondo una prima ricostruzione, lo scoppio sarebbe avvenuto, secondo le dichiarazioni di un testimone, a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. L’esplosione è stata violentissima, paragonabile a un terremoto (e in effetti l’INGV ha registrato una scossa di magnitudo 0,9). L’onda d’urto è stata così violenta da far esplodere muriu e finestre nel raggio di 300 metri.

L’area in cui si trova il deposito Eni è un sito “sotto normativa Seveso” perché a rischio di incidenti rilevanti.

È stata proclamata per domani, mercoledì 11 dicembre, una giornata di lutto in tutta la Toscana, e il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi.

Sempre per domani, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) con manifestazione nel pomeriggio a Calenzano.

“Esprimendo dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari e gratitudine verso i soccorritori – hanno detto le organizzazioni sindacali – constatiamo con rabbia che siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo le conclusioni degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto”.

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