Continua a imperversare la questione legata ai divieti di circolazione posti dal Land Tirolo al Brennero, arteria fondamentale per l’autotrasporto italiano, dal momento che proprio da lì transita almeno il 10% dell’import-export italiano. In prima fila nella denuncia delle imposizioni austriache c’è ancora una volta ANITA, in questo caso in buona compagnia di CNA FITA, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto e Uniontrasporti, società del sistema camerale italiano per questioni trasportistiche.

Brennero, le associazioni scrivono al ministro: intervenga la UE

Le associazioni di categoria hanno inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, “per denunciare le continue e sistematiche violazioni del diritto europeo al Brennero da parte dell’Austria e richiedere finalmente l’avvio di una procedura d’infrazione davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea”.

“I divieti di circolazione tirolesi formalmente sono misure ambientali atte a garantire i valori limite della qualità
dell’aria”, si legge nella nota diffusa da ANITA. “In realtà, si tratta palesemente di limitazioni discrezionali del traffico merci europeo volte a favorire le imprese tirolesi. Innanzitutto, va ricordato come ormai da diversi anni non siano stati registrati superamenti dei valori limite lungo l’asse autostradale tirolese. In secondo luogo, va ricordato come il divieto notturno di transito, attualmente la misura tirolese più restrittiva, non impatti in alcun modo positivamente sulla qualità dell’aria lungo l’asse autostradale, producendo al contrario una concentrazione dei traffici durante il giorno, provocando code, disagi e inquinamento”.

Una questione da risolvere assolutamente

Oltre ai divieti di circolazione è in vigore anche un sistema di dosaggio al confine austro-tedesco per i mezzi
diretti verso l’Italia. Tale sistema, quando attivato, crea lunghissime code con tempi di attesa attorno alle 3-4
ore per attraversare un confine Schengen nell’UE. I presidenti delle quattro associazioni e di Uniontrasporti concordano sul fatto che la questione va finalmente risolta per garantire alle imprese e ai singoli conducenti di lavorare in un contesto nel quale i loro diritti nonché la libera concorrenza e circolazione vengano pienamente rispettati.

“Il nostro auspicio è che si arrivi in fretta a una soluzione, nell’interesse del comparto dei trasporti e
dell’economia italiana”, ha sottolineato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA, facendo riferimento al fatto che
da anni la Commissione europea non interviene per risolvere la situazione.

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