Sarà pubblicato oggi il decreto interministeriale MIT/Ministero dell’Interno che disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox. Il provvedimento, fortemente voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni. 

I tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e segnalati almeno 1 km prima fuori dei centri abitati. Inoltre viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione.

Non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 km, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori).

Infine il decreto precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.

In primo piano

Articoli correlati

A Milano il convegno sul nuovo Codice della strada

Alla vigilia dell’approvazione, da parte del Parlamento, di 18 nuove regole per il Codice della strada, che potrebbe diventare realtà ed essere applicato entro Natale, si sono confrontati ieri esperti e rappresentanti del settore automobilistico sui temi della sicurezza e della prevenzione.

Multe, dal 1° gennaio 2025 aumenti fino al 17%

Assoutenti e l’Unione Nazionale Consumatori segnalano che dai primi giorni del 2025 aumenteranno le sanzioni previste dal Codice della strada. I rincari, bloccati inseguito alla pandemia, potrebbero arrivare al 17% anche per effetto dell’inflazione.