Autotrasporto, UNATRAS scrive al MIMS: «il protocollo d’intesa va definito»
UNATRAS chiede "la definizione degli strumenti di spesa utili a rendere fruibili le risorse stanziare con il Decreto Legge contenente le 'Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina', pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nonché il proseguimento del confronto su altri aspetti legislativi e regolamentari non ancora esaminati".
Le questioni più calde che riguardano l’autotrasporto in Italia sono state affrontate ma, evidentemente, non ancora definite. UNATRAS ha scritto una lettera alla viceministra alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova per chiedere che prosegua il confronto nel contesto del famoso Tavolo di confronto che proprio qualche giorno fa la viceministra aveva definito “permanente”.
Autotrasporto, cosa chiede UNATRAS alla viceministra Bellanova
In parole povere, UNATRAS chiede “la definizione degli strumenti di spesa utili a rendere fruibili le risorse stanziare con il Decreto Legge contenente le ‘Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nonché il proseguimento del confronto su altri aspetti legislativi e regolamentari non ancora esaminati”. Nella lettera si denuncia la mancanza di “alcune disposizioni normative” che erano state oggetto di confronto al Tavolo. “In particolare – scrive UNATRAS – ci riferiamo alla norma sui tempi di pagamento e alla prescrizione che doveva essere collegata alla disposizione sui contratti non scritti, riguardante la procedura della ‘provvisoria esecutività'”. Preso atto del sostegno economico che il Governo ha garantito al settore in un momento così complesso, UNATRAS chiede “un incontro in tempi brevissimi per concordare la definizione degli strumenti di spesa utili a rendere fruibili quanto prima queste risorse”.
Faggioli (FIAP): «lavorare per spiegare meglio le regole»
Gian Paolo Faggioli, Presidente FIAP, ha aggiunto: “Ora occorre proseguire, senza ulteriori attese, con le iniziative più utili affinché siano resi esigibili dal numero più ampio possibile di imprese, i 500 milioni di euro del Fondo di sostegno del settore dell’autotrasporto, inseriti nel decreto. Fondo che costituisce lo strumento attraverso il quale limitare gli effetti del caro carburante. Stiamo valutando insieme in UNATRAS i possibili percorsi, tenendo conto anche delle interferenze con le norme europee, soprattutto quelle sugli aiuti di Stato. Ora, constatato che le imprese hanno rivolto maggiormente la loro attenzione al solo aspetto delle accise sul carburante, occorre lavorare per spiegare al meglio la portata complessiva delle regole introdotte, che apportano una vera innovazione nel rapporto committenza-vettori-subvettori. Soprattutto dal punto di vista contrattuale, con i relativi riflessi sui costi”.
“Sono, tuttavia, rimasti sul tavolo ancora alcuni aspetti da discutere”, aggiunge Faggioli. “Temi più volte citati dalla Federazione e posti all’attenzione di UNATRAS e del Governo, per i quali occorre individuare regole opportune, o migliorare le esistenti, come la gestione dei bancali, le soste al carico e allo scarico, i tempi di pagamento e la questione dell’impiego della subvezione nelle catene logistiche, tema tutt’altro che secondario. I prossimi giorni saranno, quindi, decisivi”.