Le associazioni di settore, che rappresentano l’intera filiera dell’autotrasporto in Italia, hanno iniziato a collaborare davvero in vista della difficile sfida della transizione energetica. ANFIA, ANITA, UNATRAS, Federauto e UNRAE sono state protagoniste di una tavola rotonda lo scorso 8 novembre a Ecomondo. Un momento di confronto che è servito a presentare il progetto che darà vita a un documento condiviso che i rappresentanti della filiera presenteranno presto al MIT.

Il parco circolante in Italia è particolarmente anziano e gli investimenti da portare a termine nell’ottica della transizione energetica sono importanti. Secondo le associazioni, infatti, il fabbisogno finanziario è stimato in circa 700 milioni di euro, che dovranno supportare gli investimenti fino al 2026 in veicoli a emissioni zero e loro infrastrutture nonché stimolare la diffusione dei carburanti rinnovabili. Le associazioni, inoltre, propongono una modifica sostanziale di funzionamento del “Fondo autotrasporto”, che garantisca procedure rapide di liquidazione alle imprese di autotrasporto.

Come si affronta la transizione energetica nell’autotrasporto

Oggetto del contendere è lo scenario di medio-lungo periodo delineato dalle istituzioni europee, decise nel portare avanti un percorso verso la decarbonizzazione basato sulla riduzione delle emissioni allo scarico e non sul cosiddetto ciclo ‘well-to-wheel’ che, invece, prende in considerazione l’intera catena del valore dei carburanti, specialmente se declinati nella loro versione ‘bio’. “Pensiamo sia molto complicato raggiungere questi obiettivi”, ha detto il Direttore Generale di ANFIA, Giancarlo Giorda, che ha evocato il metodo del ‘carbon correction factor’ come “un nuovo modo di calcolare i benefici ambientali di biofuel, biogas, eccetera”.

ecomondo convegno

L’intento è quello di non disperdere una tecnologia “che ha dato grandi soddisfazioni, quella del motore termico”, ha detto Paolo Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE, il quale ha ricordato gli investimenti che stanno sostenendo i costruttori. Su di loro, poi, pende la spada di Damocle delle possibili multe molto salate se non dovessero rispettare i parametri stabiliti dalla UE. E a proposito di investimenti, hanno tirato tutti un sospiro di sollievo alla notizia del depotenziamento degli standard Euro 7 determinati dal Parlamento europeo proprio oggi. Giorda, non a caso, aveva bollato come ‘irricevibile’ la proposta europea sui motori diesel di nuova generazione.

Critiche alle istituzioni europee

“L’Europa ha preso una strada tutta sua che mi sembra molto poco democratica”, ha rincarato la dose Natale Mariella, vice presidente di ANITA. “Oltra a quella ambientale esistono altre sostenibilità: da quella sociale a quella economica, e non possono essere ignorate”. Mariella ha chiesto alle istituzioni italiane non soltanto supporto economico, ma anche di avere una visione, delle certezze per poter pianificare gli investimenti.

Molto critico anche Massimo Artusi, vice presidente di Federauto con delega a truck e van. “L’elettrificazione non decarbonizza perché le fonti da cui viene ricavata l’energia non sono green. Mi auguro che la normativa europea cambi profondamente per poter raggiungere gli obiettivi nel modo giusto”, ha detto. “Noi siamo una filiera e come una filiera dobbiamo lavorare e operare”.

Parla il viceministro Rixi

E il Governo? Era presente all’incontro di Ecomondo, sebbene virtualmente, con un video messaggio inviato dal numero due del MIT, Edoardo Rixi. “Nella nostra visione è fondamentale la neutralità tecnologica”, ha detto. “Per quanto riguarda l’elettrico, stiamo lavorando con i concessionari autostradali per attrezzare le aree di servizio, ma biocarburanti ed e-fuel sono fattori concreti nel processo di decarbonizzazione”. E sul rinnovo del parco, Rixi ha promesso il prossimo anno di pensare a delle modalità per agevolare i trasportatori. Il viceministro è convinto che sia “fondamentale discutere di tutto questo con gli stakeholder del settore”. Per questo verrà presto attivato un confronto specifico con le rappresentanze associative per identificare nuovi meccanismi di sostegno agli investimenti per la transizione ecologica ed il rinnovo delle flotte.

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