Per IRU, le perdite economiche nel settore del trasporto merci su strada si aggravano mano a mano che la ripresa globale procede. Questo, dopo i durissimi mesi di lockdown che, ricordiamolo, è ancora in vigore in alcuni paesi.

Sarebbero più di tre milioni e mezzo le aziende di trasporti nel mondo che stanno subendo ingenti e imprevedibili perdite a causa delle restrizioni sulla mobilità e dell’impatto che il Covid-19 ha avuto sull’economia e sulla finanza globali. Ad affermarlo è l’IRU, l’Organizzazione Mondiale dei Trasporti su Strada, uno degli enti più importanti in seno al settore.

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IRU, perdite a livello globale del 18%. Bruciati centinaia di miliardi

Stando all’ultima ricerca pubblicata dall’organizzazione IRU, a livello globale nel 2020 le compagnie che trasportano merci si aspettano un calo del fatturato intorno al 18%. Le perdite finanziarie stimate per il settore sarebbero più di 550 miliardi di euro.

Una cifra spaventosa, frutto di un’emergenza che la società della globalizzazione non aveva mai visto prima.

Se si considerano le macro aree economiche, il settore dei trasporti ha subito un calo dei fatturati molto più marcato nel Medio Oriente e in Nord Africa (-22%) nonché in Asia (-21%) rispetto all’Europa che, con un calo previsto di 64 miliardi, si attesta a -17%.

Le nazioni più colpite, con cifre superiori a -30%, sono Cina, Iran e Argentina.

Se la Cina, infatti, è stato il paese da cui ha avuto origine il coronavirus e quindi il primo ad essere duramente colpito (ma anche il primo a riprendersi, seppur con difficoltà), l’Iran è stato invece uno dei primi paesi al mondo all’infuori del Dragone, insieme all’Italia, in cui il coronavirus ha iniziato a manifestarsi con più violenza.

Quindi, la particolare situazione del settore dei trasporti in Cina e Iran, appare come la diretta conseguenza della virulenza con cui il Sars-Cov-2 ha manifestato la sua presenza. E’ questo ad aver intaccato inevitabilmente in senso negativo la curva epidemica.

La mappa che mostra l’impatto sul fatturato delle aziende di autotrasporto nel mondo

Nel report IRU trovano spazio anche le aziende di trasporto passeggeri, sulle quali l’impatto del Covid-19 è stato tre volte peggiore rispetto ai trasporti commerciali. In Europa il settore in questione prevede di perdere quest’anno 81 miliardi di euro, pari al 57% del fatturato annuo. In testa alla classifica il turismo in pullman (-82%) e i servizi interurbani (-70%), seguiti dalle compagnie di taxi (-60%) e dai servizi di autobus urbani (-42%). Le aziende di tpl in Bulgaria, Spagna, Svezia e Regno Unito subiscono un calo di oltre il 70%.

Autotrasporto, fondamentale per economia e comunità di tutto il mondo

“I servizi di trasporto su strada sono fondamentali per le economie e le comunità di tutto il mondo”

Questo il commento del Segretario Generale dell’IRU Umberto De Pretto, che ha aggiunto:

“Queste nuove scoperte destano preoccupazione. Ogni singolo operatore di trasporto su strada che fallisce impatterà sulla circolazione delle persone e delle merci”

Poi, stando a quanto afferma l’IRU, “sia le aziende di trasporto merci che quelle di trasporto passeggeri hanno riferito che sono state messe in atto più restrizioni che misure di facilitazione durante i periodi di punta di confinamento, con un ulteriore impatto per il settore”.

Sempre De Pretto, in merito al piano di recupero articolato in 10 punti proposto dall’IRU a sostegno dell’autotrasporto.

“Abbiamo visto molti governi adeguare le normative e annunciare pacchetti di recupero, ma il dettaglio per gli operatori del trasporto su strada è generalmente vago. La nostra ricerca evidenzia l’immediata necessità di misure mirate al settore che siano all’altezza della situazione attuale”.

“Anche al culmine della crisi – ha infine concluso – il trasporto su strada è rimasto flessibile, operativo e ha continuato a svolgere il suo ruolo unico. Ora, gli sforzi di ripresa globale sono in pericolo senza una chiara azione governativa a sostegno degli operatori del trasporto su strada”.

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