Autotrasporto, gasolio sopra i 2 euro al litro. FIAP: «le imprese fermeranno mezzi per non fallire»
L'associazione: «Governo intervenga con un temporaneo controllo amministrato del prezzo del gasolio per garantire la circolazione delle merci e soprattutto la distribuzione di medicinali e beni di primaria necessità». E non mancano le critiche nei confronti della gestione della crisi
“Tempo scaduto!”. L’associazione di categoria FIAP non utilizza giri di parole per tratteggiare la drammatica situazione che attanaglia il mondo dell’autotrasporto. Con il gasolio che nello scorso weekend è arrivato in alcune stazioni di rifornimento a superare l’impressionante cifra dei 2€ al litro, registrando quindi un incremento record del 30% in soli 30 giorni (e arrivando a toccare la cifra più alta mai registrata in Italia, perfino superiore a quelle del complicatissimo 2008), la sigla ha sottolineato che senza interventi immediati i danni saranno irreparabili, con le imprese costrette a fermare i mezzi nei piazzali aziendali per evitare il fallimento. E, considerando che le possibili conseguenze di un “fermo” strutturale di questo tipo non resterebbero isolate al settore dell’autotrasporto, i rischi per tutto il tessuto produttivo italiano, appena ripresosi dai due complicatissimi anni pandemici, sono più che mai concreti.
Autotrasporto, per FIAP il tempo è scaduto. Senza misure rapide i veicoli resteranno fermi nei piazzali
«In maniera responsabile, insieme al Coordinamento UNATRAS, abbiamo cercato di evitare scontri o manifestazioni non controllate per lavorare serenamente con il Governo per individuare soluzioni reali e concrete rispetto al caro energia ed altri aspetti critici. Ma la politica si sta rivelando troppo lenta nelle scelte, e qualsiasi nuova norma o emendamento non mirato ad una soluzione rispetto alla situazione reale, avrebbe scarsi effetti nell’immediato. Purtroppo, il tempo è scaduto». Così esordisce la drammatica nota con cui la Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali ha commentato la crisi del settore dovuta ai rialzi senza freni del costo dei carburanti e dell’energia, ora aggravati dalla guerra in Ucraina e dal deterioramento dei rapporti con il paese invasore, la Russia.
«Eravamo ben coscienti che gli 80 milioni stanziati come “aiuto” nel DL Energia non avrebbero risolto il problema “di cassa” e che il “tavolo delle regole” risulta essere la priorità assoluta per cercare di curare NON l’effetto, ma la causa dei problemi del settore». In sostanza una possibile vittoria di Pirro, che ha soltanto spostato la resa dei conti di qualche settimana, visto che in assenza di condizioni economiche adeguate, e non solo con la possibilità di azzerare i margini ma perfino di andare in negativo, le aziende saranno costrette a fermarmi in maniera naturale, anche per evitare la produzione di debiti difficilmente recuperabili.
Autotrasporto, la proposta FIAP per alleviare i danni del rincaro energetico
Dopo aver rimarcato il ruolo cruciale svolto dal settore durante la crisi pandemica (tutt’ora in corso, nonostante il focus internazionale si sia giustamente spostato sulla crisi ucraina) e aver ipotizzato la possibilità che gli aumenti dei prezzi di carburante ed energia siano mosse speculative, FIAP ha chiesto che «il Governo intervenga con un temporaneo controllo amministrato del prezzo del gasolio per garantire la circolazione delle merci e soprattutto la distribuzione di medicinali e beni di primaria necessità».
In questo senso, ribadisce la sigla, «crediti d’imposta, mirati alla riduzione dell’impatto del costo del carburante sui conti aziendali, possono essere utili se adottati con un effetto immediato. Sperando poi che, come successo in passato, non vengano bollati come aiuti di stato, dall’Unione Europea, e revocati con richiesta di restituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La storia insegna. Si scelga di tutelare e rispettare il settore».
Le critiche
Non sono mancate poi le critiche alla gestione dei rapporti tra istituzioni e autotrasporto e alle mosse delle confederazioni in seno al Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, da cui FIAP, con più di settant’anni di storia alle spalle, è stata esclusa per l’entrate in vigore delle nuove norme rappresentative. «Infine – ha ribadito FIAP – un ulteriore appello al Governo affinché, vista l’Emergenza Energia, scelga, anche ed almeno per il 2022, di neutralizzare la richiesta del versamento del contributo all’ART – Autorità di Regolazione del Trasporto, con un provvedimento analogo a quello adottato per il 2021».