Il tanto atteso accordo tra le associazioni di categoria (riunite sotto la sigla di Unatras) e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili finalmente c’è: per aiutare il settore dell’autotrasporto, in grande difficoltà per gli aumenti del costo del carburante, il MIMS ha stanziato risorse pari a 80 mln €. Un pacchetto di misure che dovrebbe scongiurare il temuto fermo nazionale del settore, paventato dalle suddette sigle in caso di naufragio delle trattative, e che andrà a comporre il Decreto Energia di prossima pubblicazione, finalizzato tra l’altro alla risoluzione di alcune problematiche strutturali di filiera. Tuttavia, come hanno lamentato alcune sigle indipendenti, nel Decreto non ci sono misure dirette sul costo del gasolio, bensì una serie di proposte che affrontano il problema facendo leva su altri aspetti non decisivi. Il compito, ora, resta comunque quello di disinnescare le tensioni sociali che si sono create.

Autotrasporto, ecco come saranno suddivise le nuove risorse

Nello specifico il MIMS, attraverso il Decreto Energia da 80 mln €, ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere il settore dell’autotrasporto nel costo pedaggi; 5 milioni destinati ad implementare la deduzione forfettaria per le spese non documentate; credito d’imposta pari al 15per cento al netto dell’Iva finalizzato all’acquisto dell’AdBlu per un investimento complessivo di oltre 2 9milioni di euro; credito d’imposta pari al 20 per cento al netto dell’Iva per sostenere l’acquisto di GNL, con un investimento complessivo di 25 milioni di euro.

Inoltre, il MIMS ha fatto sapere che tutte le associazioni che hanno preso parte all’incontro del 24 febbraio hanno condiviso contestualmente l’insediamento immediato del Tavolo delle regole, per un confronto tra imprese di autotrasporto e committenza finalizzato ad affrontare strutturalmente le esigenze del settore a partire dall’esigibilità della clausola gasolio sia nei contratti scritti che orali da inserire in un nuovo Decreto nel quale ricondurre regole di settore finalizzate a favorire corretti rapporti di filiera. Soddisfatta la Viceministra Teresa Bellanova per l’intesa raggiunta, l’avvio del confronto sulle regole atteso da tempo dal settore, l’impegno assunto dalle associazioni di rappresentanza a collaborare per stemperare le tensioni territoriali.

“Il confronto sulle regole e sulle policy di settore è permanente”, conferma Bellanova, “e si chiuderà solo quando sarà stato possibile formalizzare le soluzioni soddisfacenti per tutte le parti. Nel frattempo siamo impegnati a procedere rapidamente con il Decreto di riparto del Fondo destinato al settore e a velocizzare le procedure per attivare tutte le azioni già definite a favore dell’autotrasporto”.

I commenti: si oscilla tra due poli opposti

“Diamo atto alla Viceministra Bellanova, che ringraziamo, per aver fatto ogni possibile sforzo per dare risposte concrete e immediate alla categoria – ha commentato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – sia per quanto riguarda le importanti risorse aggiuntive per il settore, sia per l’avvio tempestivo del tavolo delle regole”. “E’ ora necessario far prevalere il senso di responsabilità e sciogliere le tensioni in atto in alcune aree del Paese – conclude Baumgartner – poiché, fermo restando le comprensibili difficoltà e le frustrazioni delle imprese in questo periodo, nulla giustifica le azioni illegali che sono state messe in campo negli ultimi giorni, da cui prendiamo le distanze e che censuriamo, poiché non appartenenti alla nostra cultura imprenditoriale”.

Totalmente opposta la visione di Ruote Libere secondo cui l’incontro del Tavolo autotrasporto si sarebbe concluso con un nulla di fatto sul fronte del taglio del costo del carburante attraverso una riduzione delle accise. “La leva proposta dal ministero è ancora quella dei pedaggi e dei crediti di imposta, strumenti che si sono dimostrati – per motivi diversi – inadeguati. Il primo infatti è legato al noto sistema dei Consorzi di servizi, mentre il secondo non può essere applicato a fronte di imprese che a causa della crisi chiudono i bilanci in pareggio o addirittura in perdita. Eppure queste due proposte sono state varate con l’ok delle associazioni di rappresentanza, sempre più lontane dal mondo che sono chiamate a rappresentare”, afferma la portavoce di Ruote Libere Cinzia Franchini.

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