Il MIT ha fatto un passo avanti nella questione del confronto con le associazioni dell’autotrasporto. Tra le altre, Assotir aveva alzato la voce proprio qualche giorno fa sulla necessità di un incontro prima possibile tra la rappresentanza dell’autotrasporto, appunto, e il ministero guidato da Matteo Salvini. La risposta da parte del dicastero è arrivata e una riunione di confronto sarà convocata nelle prossime settimane. Assotir, tuttavia, ne richiama l’urgenza.

“Adesso, occorre definire subito un’agenda dei lavori per affrontare le principali criticità che affliggono il settore dell’autotrasporto”, ha detto Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir. “I problemi da affrontare subito sono il ripristino dei costi minimi obbligatori, la lotta alla intermediazione parassitaria, la certezza dei tempi di pagamento, e la retribuzione delle soste. Sono misure coraggiose, che vanno a scardinare interessi consolidati, e non a caso finora sono state sempre rinviate”.

Assotir: l’autotrasporto ha bisogno di interventi

L’Associazione spiega che una volta reintrodotti i costi minimi obbligatori per legge, si arginerà la corsa al massimo ribasso che penalizza le tariffe dei servizi di trasporto. Adottando invece una nuova disciplina della subvenzione (peraltro prevista dal Regolamento UE 1055/2020) si potrà contrastare invece quella intermediazione parassitaria che ormai impera nel settore. Molto spesso, le commesse di trasporto vengono affidate autotrasportatori che non dispongono di una vera e propria flotta di tir.

Questi soggetti poi subappaltano a operatori più piccoli l’ingaggio, trattenendo una cospicua commissione. È indispensabile inoltre rafforzare la legge sui tempi di pagamento, per interrompere quel meccanismo perverso in base al quale le imprese di trasporto non vengono pagate nei tempi previsti dalla legge e di fatto si trovano a anticipare denaro ai propri clienti. Occorre infine una nuova disciplina per rafforzare il sistema di accertamento e pagamento delle attese al carico e allo scarico delle merci.

“Lo scenario di vecchie e nuove criticità, dall’annosa questione del Brennero – su cui bisogna riconoscere che il governo ha fatto qualche progressoalla recente decisione dell’UE di far cessare entro il 2040 la produzione di veicoli a combustione interna, danno ancora maggiore centralità alla questione delle regole da dare a questo settore. Si tratta di una scelta coraggiosa, finora sempre rinviata per non toccare interessi consolidati, magari adottando misure tampone o elargendo qualche ristoro. Ma i problemi dell’autotrasporto italiano non si risolvono con l’assistenzialismo”, ha concluso Donati.

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