Un piano poderoso quello annunciato da Autostrade per l’Italia per l’ammodernamento e l’ampliamento della sua rete viaria. La programmazione dei 21,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni, oltre a prolungare al 2080 la condizione ottimale delle infrastrutture, consentiranno di spingere ulteriormente sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca applicata per trasformare il network autostradale in una “smart road” che aumenti la sicurezza e il comfort del viaggiatore. Inoltre dal nuovo assetto societario e organizzativo, oltre alla nascita delle controllate Tecne, Free To Xperience, nuova Pavimental e nuova Autostrade Tech per la migliore gestione integrata del ciclo di vita delle infrastrutture, sarà operativo anche il nuovo programma di assunzioni. Il tutto nel solco della sostenibilità e delle collaborazioni votate all’innovazione.

autostrade per l'Italia

Autostrade per l’Italia, un piano poderoso per i prossimi anni

La gestione integrata del ciclo di vita delle infrastrutture attraverso una logica industriale basata su ricerca, ingegneria, costruzioni, esercizio e manutenzione delle opere; un nuovo assetto organizzativo che vede la trasformazione o la nascita di nuove società controllate per presidiare i piani strategici di sviluppo; rilevanti investimenti sul fronte della sostenibilità (installazione di stazioni di ricarica ad alto voltaggio per la mobilità elettrica e aumento della produzione di energie rinnovabili) e dell’innovazione tecnologica, per fornire servizi digitali ai viaggiatori e aumentare la sicurezza e il comfort del viaggio. Infine, uno dei più rilevanti piani di assunzioni del Paese che, nel giro dei prossimi 3 anni, porterà ad assumere oltre 2900 ingegneri, tecnici, ricercatori.

Sono questi i principali cardini del nuovo Piano Industriale 2020-2023 di Autostrade per l’Italia, definito dall’amministratore delegato Roberto Tomasi, il cui scopo è qualificare fortemente gli standard e le attività della concessionaria autostradale e, contemporaneamente, aprire nuovi spazi di business sul fronte dell’ingegneria, dell’innovazione e dei sistemi di mobilità urbani.

Nel 2020 19.000 ispezioni sulla rete infrastrutturale

Il primo periodo di applicazione del Piano ha già prodotto un rilevante turnaround sul fronte delle attività di sorveglianza e monitoraggio della rete, affidato stabilmente a un consorzio di società indipendenti di livello internazionale, individuate tramite una gara europea.

Nel corso del 2020, sono state effettuate 19.000 ispezioni su ponti, viadotti, cavalcavia, gallerie (non senza rallentamenti e polemiche) ed è stata lanciata “Argo”, una piattaforma di monitoraggio unica a livello europeo, basata sull’Intelligenza Artificiale. Sono inoltre state realizzate attività di manutenzione pari a 650 milioni di euro, oltre il doppio rispetto al periodo 2017-18. E’ stata inoltre fortemente rinnovata la squadra manageriale della società, introducendo competenze di rilievo internazionale sul fronte dell’ingegneria, della compliance normativa e del settore digitale.

Investimenti miliardari per ottimizzare la condizione infrastrutturale

Sul fronte delle attività concessorie, il Piano Industriale prevede il delivery di 14,5 miliardi di euro di investimenti e di 7 miliardi di manutenzioni entro il 2038 (data di termine della concessione), distribuiti nelle principali regioni italiane attraversate dalla rete. Questo volume di investimenti – realizzato sulla base di assessment approfonditi e capillari – consentirà un radicale ammodernamento delle infrastrutture autostradali, consentendo di prolungare al 2080 la condizione ottimale della rete.

Gli investimenti realizzati nell’arco di Piano genereranno circa 10.000 nuovi posti di lavoro a livello di sistema Paese. Per dare stabilità e continuità a tale Piano, è necessaria e attesa l’approvazione formale e definitiva del nuovo Piano Economico Finanziario e degli accordi raggiunti con l’Esecutivo, fortemente improntati a garantire la migliore gestione delle infrastrutture.

“Green infrastructure”, l’obiettivo di Autostrade per l’Italia per il futuro della sostenibilità

Sempre sul fronte della sostenibilità, il nuovo Piano di Autostrade per l’Italia prevede l’evoluzione della rete autostradale in una vera e propria “Green Infrastructure”, mediante un significativo aumento della produzione dell’energia da fonti rinnovabili, così da coprire oltre il 25% del proprio fabbisogno. A questo scopo, il parco fotovoltaico presente sulla rete verrà di fatto raddoppiato, così da sostenere con energia verde i consumi di tutte le 240 stazioni e delle 204 aree di servizio. Inoltre, per migliorare l’efficienza energetica delle infrastrutture, sarà completato il piano di sostituzione degli impianti di illuminazione, installando oltre 30.000 lampade Led nelle gallerie, per garantire una significativa diminuzione dei consumi elettrici e una definizione ottimale della luce e degli spazi all’interno dei fornici.

“Il nostro Piano Industriale disegna e attua una nuova visione” ha dichiarato l’AD della società Roberto Tomasi. “Da un lato – ha proseguito – consolidiamo la rivoluzione avviata sul fronte degli standard per la gestione della rete autostradale, programmando il più rilevante piano di manutenzione e investimenti del nostro Paese, che ci consentirà in pochi anni di ammodernare e innovare profondamente la rete, prolungandone lo stato di conservazione ottimale al 2080″.

“Dall’altro lato – ha proseguito – trasformiamo quella che era una concessionaria autostradale in un operatore integrato di mobilità di livello europeo, dove il ciclo di vita delle infrastrutture, le attività di ingegneria e di innovazione tecnologica, la gestione della viabilità e dei servizi al cliente vengono gestiti in modo sinergico e con un’attenzione forte allo sviluppo sostenibile. In questo modo, potremo mettere il nostro know-how, i nostri servizi e le nostre soluzioni a disposizione anche delle grandi aree metropolitane italiane ed europee, così da dare vita a sistemi di mobilità sempre più efficienti e sostenibili. Questa è la nostra sfida: gestire al meglio le infrastrutture con il supporto delle tecnologie più avanzate, generare innovazione e crescita sostenibile, attivare occupazione stabile e di qualità, a servizio del sistema Paese”.

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