Guardatelo bene, l’HD 9 di Astra, perchè sembrerà anche di avere davanti agli occhi il più classico dei quattro assi per la cava e il cantiere, l’ennesimo gioiello di un Marchio che storicamente si identifica con l’off-road più severo, e di questo ne è la bandiera. In realtà il multiasse in configurazione 8 per 6 (con trazione sul primo asse sterzante e sul tandem posteriore) è qualcosa di più di tutto questo.

Sì, l’HD 9 non si accontenta, va oltre, e ben al di là delle apparenze. Provare per credere. Cosa? Ad esempio che pur avendo nel Dna quelle solide e riconosciute qualità che ne fanno un leader dell’impiego più severo, sconfina per caratteristiche e doti in quel territorio che è terreno di conquista dei dumper.

Robustezza e affidabilità

Ovviamente di quelli di pari categoria in termini di capacità di carico utile, rispetto ai quali l’HD 9 vanta credenziali pressochè identiche, facendo tuttavia la differenza a suo vantaggio grazie a un minor costo di listino, peraltro in percentuale (a doppia cifra) tutt’altro che trascurabile. Certo, una cosa è un dumper, altra è un mezzo d’opera classico. Tuttavia, il solo fatto che l’accostamento non rappresenti in sé un’esagerazione, la dice lunga sulle qualità dell’8 per 6 Astra.

ASTRA HD 9

Disquisizioni sulla portata a parte (ma attenzione, non sono dettagli) l’HD 9 è ovviamente molto di più. Nel senso che la nuova generazione del duro Astra sottolinea, se possibile con ancora maggiore forza, quelli che sono i tradizionali plus del Marchio riscontrabili in gamma. Ovvero quei valori di robustezza e grande affidabilità che di fatto riconducono a un modello specificamente progettato per operare con impareggiabile efficienza nelle condizioni più estreme tipiche dei settori d’impiego ai quali l’HD 9 si rivolge (da quello minerario all’estrattivo, passando per la cava e la cantieristica).

L’HD 9 sposta più in alto non soltanto l’asticella della qualità, percepita ed effettiva, ma anche e soprattutto quella del rendimento operativo del veicolo. Non disgiunto, nel caso dell’8 per 6, da doti di guidabilità e maneggevolezza sorprendenti e soltanto qualche anno fa impensabili per veicoli di questa categoria.

Telaio rinforzato ed elevata rigidità torsionale

Un giro attorno all’HD 9 è più istruttivo di tante parole. E guidarlo è meglio di tanti slogan. L’8 per 6 firmato Astra, con muscoli tarati fino a 60 ton di peso totale, non nasconde nulla e lascia fin da subito capire di che pasta è fatto. Il telaio, anzitutto, da sempre un valore aggiunto per Astra. Acciaio speciale svedese, longheroni a ‘C’ ad alta resistenza di 320 per 90 per 10 mm con rinforzo (di 6 mm) nella zona centrale e in quella anteriore, assicura elevata rigidità torsionale e grande stabilità anche grazie alla larghezza di 820 mm.

ASTRA HD 9

Gli assi sterzanti anteriori da 18 ton (il primo è anche di trazione) si combinano con il tandem posteriore Kessler caratterizzato dall’esclusiva soluzione power-ring. Si tratta in pratica di una struttura a forma di anello, progettata per sopportare portate fino a 40 ton. Una soluzione che contribuisce ad aumentare ulteriormente robustezza e rigidità del telaio.

Non teme nessun percorso

Forte di questa imponente massa muscolare, l’HD 9 non teme ostacoli sul terreno, favorito anche da un’altezza del telaio a scarico di 1.289 mm (1.254 mm a carico) che con la gommatura del veicolo in prova (325/95 R 24) corrisponde a un angolo di attacco di 34,4 gradi.

Sotto la cabina (personalizzata Astra a livello di panellatura) alloggiano i 560 cv erogati dal Cursor 13 (solo Scr). Ma più ancora della potenza, il vero segreto della straordinaria guidabilità del quattro assi sono i 255 kgm di coppia disponibili già a 1.000 giri: un tesoretto prezioso che permette di gestire brillantemente anche le situazioni più delicate.

ASTRA HD 9

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