Da un lato il plauso per il completamento dell’impalcato del nuovo ponte di Genova, dall’altro la richiesta di un doveroso e necessario monitoraggio del patrimonio infrastrutturale italiano. Assotrasporti, l’associazione di categoria che tutela gli interessi dell’autotrasporto italiano, fa sentire, forte, la propria voce.

Assotrasporti

Assotrasporti, bene Genova ma monitoraggio rete nazionale deve essere completato

A margine dell’evento di Genova «segno della capacità di rinascita della città e grande esempio di fattibilità da seguire in tutto il paese» sottolinea Secondo Sandiano, presidente nazionale di Assotrasporti e vicepresidente vicario di Eumove «come già suggerito più volte al Governo, chiediamo alle amministrazioni locali e statali di approfittare della riduzione del traffico per completare al più presto il monitoraggio di strade, ponti, gallerie e ferrovie, prima che l’emergenza sanitaria per il Covid-19 termini e gli italiani, così come gli stranieri, tornino a viaggiare numerosi nel nostro paese mettendo a dura prova le infrastrutture ormai logore. Non vogliamo che dal conto delle morti per il virus si passi al rammarico dei morti sotto le macerie per i crolli».

Per questo, si legge in una nota stampa, l’associazione che ha sede a Sanremo chiede «che si proceda al più presto con il monitoraggio dell’intero patrimonio infrastrutturale italiano per individuare gli interventi strategici da avviare immediatamente, tramite la predisposizione di un piano strategico che ponga la priorità sulle opere con maggiore rapporto tra rischio crollo e traffico. L’apertura dei cantieri, poi, deve essere velocizzata tramite lo snellimento della burocrazia: in questo il cantiere per il ponte di Genova è l’esempio di fattibilità».

Ponti crollati, troppi negli ultimi anni

Assotrasporti auspica inoltre che non si attenda l’ennesimo dramma, e il tributo di altre vittime, prima di intervenire. «I ponti» ricorda Sandiano «avevano già iniziato a crollare ben prima del Morandi: il ponte della tangenziale di Fossano Cuneo) nell’aprile 2017; il collasso del viadotto sulla A14 vicino ad Ancona a marzo dello stesso anno, e il cedimento del cavalcavia sulla Milano-Lecco dell’ottobre 2016 sono soltanto alcuni esempi».

Per questo motivo, conclude il numero uno di Assotrasporti «lo Stato, indipendentemente da chi sia governato, deve oggi dare una dimostrazione di presenza e di compattezza per garantire un futuro ai cittadini e agli imprenditori». Va ricordato che, purtroppo, anche la cronaca recente ha visto il cedimento di un altro ponte, quello sul fiume Magra nei pressi di Aulla (Massa Carrara): la strage è stata miracolosamente sfiorata, ma solo grazie al poco traffico dovuto al lockdown.

In primo piano

Articoli correlati