Assotir chiarisce le motivazioni sull’uscita da Unatras: disciplina della subvezione, costi minimi e tempi di pagamento
Vita Manigrasso: “Si poteva e si doveva fare migliore uso della forza rappresentativa di UNATRAS per rendere prioritario il tema delle regole necessarie a riformare il settore”.
I nodi sono venuti al pettine: nella conferenza stampa annunciata con la nota che aveva decretato la rottura tra Assotir e Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto Merci), le cariche nazionali dell’associazione di categoria hanno illustrato i punti che, a loro modo, hanno determinato l’uscita dal più grande gruppo associativo dell’autotrasporto italiano. La Presidente Nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso, ed il Segretario Generale, Claudio Donati, presenti all’incontro, hanno ribadito che la scelta è scaturita dopo un’attenta riflessione, in seguito alle criticità registrate soprattutto nell’ultimo anno.
Assotir, alla base della rottura tre questioni fondamentali per l’autotrasporto
Tre i punti fondamentali che hanno determinato la rottura. Da una parte la questione inerente l’aggiornamento e il miglioramento tecnico dei costi minimi di riferimento: emanati con decreto direttoriale n.206 del 27-11-2020 da parte del MIMS, e non essendo mai stati aggiornati, per Assotir, “sono diventati a tutti gli effetti lettera morta”. Poi la mancanza di una proposta unitaria per il rafforzamento della normativa riguardante il rispetto dei tempi certi di pagamento di un’impresa di trasporto secondo quanto previsto dalla legge (30/60gg).
Ed infine l’inerzia rispetto alla scadenza (febbraio 2022) per il recepimento da parte dello Stato italiano del Regolamento UE 1055/2020 all’art.5, lett. g) riguardante la riforma del requisito dello stabilimento dell’impresa di autotrasporto, che rappresenta un’occasione unica per intervenire sull’abuso della subvezione, fonte di enorme sfruttamento per migliaia di operatori.
Una nuova stagione
“Si poteva e si doveva fare migliore uso della forza rappresentativa di UNATRAS – sostiene la presidente Anna Vita Manigrasso – per rendere prioritario il tema delle regole necessarie a riformare il settore”.
“Oltre alle ragioni sopracitate”, ha ribadito dal canto suo Claudio Donati, “ha contributo ad esasperare la situazione, il documento presentato da UNATRAS alle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera dei deputati sul Decreto-legge 121/2021, meglio noto come Decreto Infrastrutture e Trasporti, che ha modificato i criteri per accedere al Comitato Centrale per l’Albo degli autotrasportatori”. “Tale documento, su cui era noto la netta contrarietà di ASSOTIR, è stato redatto senza neppure interpellare la stessa in evidente violazione delle norme regolamentari di UNATRAS e dei principi elementari di democrazia”.
Al netto di tutto ciò, ha ribadito l’associazione di categoria nella nota a margine della conferenza stampa, “Assotir intende oggi aprire uno spazio politico nuovo, aperto a tutti e basato sui contenuti, a partire dai tre sopra indicati, su cui confrontarsi con le istituzioni ed il mondo della rappresentanza del settore, ma anche e, soprattutto, coinvolgere i veri protagonisti: i trasportatori”.