Sono in chiaroscuro i rapporti tra il Governo giallo-verde e le associazioni dell’autotrasporto.

Anzi, un po’ schizofrenici.

Da un lato, la soddisfazione per le misure ottenute nella Finanziaria, dall’altra la preoccupazione per le infrastrutture, e in particolare per l’aperta ostilità dell’M5S a opere ritenute fondamentali, prima fra tutte la Tav.

Associazioni dell’autotrasporto

Il problema è che, tanto per cambiare, l’atteggiamento delle associazioni non è uniforme nemmeno all’interno di Unatras, l’unione delle sigle principali che d’altra parte ha una tradizione dialettica, per usare un eufemismo, ormai consolidata.

La Fai Conftrasporto di Paolo Uggè, per esempio, riconosce i passi avanti della manovra.

Ma punta il dito sugli aspetti che rischiano di allontanare nuovamente la categoria dall’Esecutivo.

Un pass al Governo, ma che si vada avanti

«La Legge di Stabilità ha fornito risposte importanti, pur se in un momento di difficoltà economiche, al mondo dell’autotrasporto.

Come Conftrasporto ha pubblicamente riconosciuto, dimostrando di non avere pregiudizi nei confronti dell’Esecutivo in carica al quale gli operatori del settore chiedono solo di poter fornire il proprio apporto con l’esclusivo obiettivo di aiutare il sistema Paese, di cui gli autotrasportatori sono un motore importante, a imboccare le strade che portino a una crescita.

È solo in quest’ottica che oggi va letto il nuovo invito al Governo, non solo a destinare le risorse assegnate all’autotrasporto ma, soprattutto a non dimenticare che l’attività del trasporto su gomma rischia di entrare in difficoltà se non inserita in un sistema che dia anche alla politica del mare (e dunque al sistema dei porti e ai collegamenti infrastrutturali) adeguate risposte, tanto da vanificare anche gli importanti sforzi del quale il settore è stato destinatario grazie alle intese raggiunte con il vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi», dice Uggè.

Ma il Presidente di Confartigianato trasporti e della stessa UnatrasAmedeo Genedani, usa nei confronti del Governo, e in particolare del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, accenti più positivi: «La categoria plaude ai risultati ottenuti dal ministro Danilo Toninelli in merito alla sospensione di sei mesi degli incrementi dei pedaggi autostradali sul 90 per cento della rete.

Da diversi anni, lamentiamo il costante aumento dei pedaggi che arriva puntuale ogni inizio d’anno ad aggravare le già pesanti condizioni di competitività degli operatori professionali e soprattutto non ha corrispondenza nell’adeguamento infrastrutturale, negli investimenti e nella manutenzione della rete autostradale».

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