Assistente alla svolta per camion, solo due su nove passano il test
Messi alla prova da un'associazione di categoria tedesca, i nuovi dispositivi digitali in diversi casi hanno fatto cilecca. E lo stress dell'autista aumenta
Battuta d’arresto per la campagna d’opinione che, in Germania e un po’ in tutta Europa, chiede l’obbligo di installare sui camion dispositivi di assistenza per evitare di investire pedoni e ciclisti presenti nell’angolo morto degli specchi. I tecnici dell’Adac, l’Automobile Club tedesco, hanno sottoposto a test in circuito nove diversi sistemi disponibili di assistente alla svolta in aftermarket con risultati preoccupanti: solo due assistenti su nove sono riusciti a guadagnare la sufficienza piena.
Assistente alla svolta, a rischio l’applicazione. Ancora troppi errori
L’errore più comune, e più grave, è quello di non sapere distinguere tra una persona in movimento e un oggetto fermo, continuando a far scattare l’allarme ogni volta che il mezzo si avvicina a un albero o un palo. E ovviamente distraendo e irritando l’autista.
Ma ciò che è più preoccupante è che nessuno tra i nove dispositivi in prova si è dimostrato è in grado di “vedere” il pedone o il ciclista se c’è un qualsiasi ostacolo che ne scherma la presenza: basta una leggera siepe o un corrimano perché il dispositivo non rilevi nulla, dimostrandosi pericolosamente inutile. Un disastro tecnologico che rischia di mettere in discussione l’installazione obbligatoria di questi dispositivi, prevista dalla Ue a partire dal 2024 sui veicoli di nuova immatricolazione.