La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge cosiddetto “Infrastrutture”, che dovrà essere convertito in legge nei prossimi 60 giorni, concede la possibilità ai camion di 18 metri di rinnovare la carta di circolazione in via amministrativa presso qualsiasi ufficio della Motorizzazione, con la rimozione del limite temporale di 15 anni legato al progetto, avviato nel 2008.

Per liberalizzare completamente la circolazione di questi mezzi, in cui la lunghezza complessiva di 18 metri comprende trattore e semirimorchio (fino a un massimo di 44 tonnellate), lo step successivo sarà l’aggiornamento del Codice della strada, che attualmente (art. 216) prevede una lunghezza massima di 16,5 metri.

Il “Progetto Diciotto”, promosso una quindicina di anni fa dalle associazioni dell’autotrasporto tra cui ANITA, era nato appunto per sperimentare le possibilità di mezzi più lunghi e dimostrarne i vantaggi in termini di capacità di carico e risparmio di carburante, con la conseguente riduzione delle emissioni.

Attualmente sulle strade italiane circolano solo 330 camion di queste dimensioni, a differenza di altri Paesi europei dove ne circolano già parecchi e si stanno facendo strada anche i gigaliner (sopra le 60 tonnellate).

Un altro aspetto da considerare è che l’incertezza normativa blocca, oltre che le aziende di trasporti, i costruttori di semirimorchi.

“Il riconoscimento normativo della circolazione dei complessi veicolari a 18 metri, è la naturale conclusione del Progetto Diciotto di cui ANFIA è promotore e nel quale, con i suoi associati, ha sempre creduto, visti gli ottimi risultati in termini di sicurezza stradale e di ottimizzazione dei flussi logistici evidenziati nel corso degli oltre 10 anni di sperimentazione – dichiara Andrea Zambon Bertoja, presidente della sezione rimorchi di ANFIA. – Questo importante risultato è frutto della caparbietà delle aziende della Sezione Rimorchi di ANFIA, degli autotrasportatori che hanno partecipato al progetto, e che hanno saputo sfruttare appieno il potenziale delle combinazioni da 18 metri, della sinergia con le associazioni di autotrasporto che con noi sostengono l’innovazione tecnologica e, soprattutto, del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che ha patrocinato il P18 accompagnandoci in questo percorso e che oggi ne riconosce ufficialmente il valore e la potenzialità dei benefici su scala nazionale”.

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