Angolo cieco, dopo la decisione del Consiglio di Stato, Assotir scrive a Salvini e al Presidente ANCI Decaro
Assotir ha scritto al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, e al Presidente ANCI, Antonio Decaro, per sottoporre alla loro attenzione la situazione venutasi a creare nel capoluogo lombardo per le imprese di autotrasporto e che rischia di produrre effetti molto impattanti sul resto del Paese.
A seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 01884/2024 che ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Milano relativo all’obbligo di istallazione di sensori per gli angoli ciechi sui veicoli commerciali nelle aree a traffico limitato, nella giornata del 27 febbraio 2024, Assotir ha scritto al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, e al Presidente ANCI, Antonio Decaro, per sottoporre alla loro attenzione la situazione venutasi a creare nel capoluogo lombardo per le imprese di autotrasporto e che rischia di produrre effetti molto impattanti sul resto del Paese.
Nella lettera, a firma congiunta del Presidente Nazionale, Anna Vita Manigrasso, e del Segretario Generale, Claudio Donati, si legge: “La citata sentenza del Consiglio che, ovviamente, siamo tutti chiamati a rispettare, senza per questo sottacere serie riserve al riguardo, apre, teoricamente, alla possibilità di deliberare, da parte di ogni Comune italiano, in materia di obbligo di installazione di sensori a bordo di veicoli pesanti, qualora ricorrano circostanze analoghe a quelle considerate sufficienti nella fattispecie di Milano. Ora, non vi è dubbio che, eccezion fatta per i veicoli di prossima immatricolazione, che usciranno a partire dalla seconda metà dell’anno, già dotati della strumentazione omologata, ivi compresi i sensori per l’individuazione degli angoli ciechi, l’intero parco veicoli attualmente circolante è sprovvisto di detti sensori. Se ne dovrebbe desumere che, se un Comune è stato autorizzato dalla giustizia amministrativa ad imporre l’obbligo di installazione di dispositivi di sicurezza – non omologati -, analogamente, ogni altro Comune d’Italia potrebbe, in piena autonomia, decidere di provvedere, utilizzando criteri non necessariamente coerenti con quelli di altre Amministrazioni comunali.
Assotir denuncia che “il rischio di creare una situazione di enorme incertezza se non di proprio caos sia evidente” e proprio per questo sollecita “un tempestivo intervento a livello nazionale tale da fornire indicazioni alle imprese che possano essere il più chiare possibile ed omogenee sull’intero territorio nazionale”.