Angoli ciechi in Francia, l’autotrasporto europeo mette in dubbio la legalità del nuovo provvedimento
La polemica sull’obbligo di segnalazione degli angoli ciechi dei camion non accenna a placarsi. La contestata misura, entrata ufficialmente in vigore con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta ufficiale francese, a detta del legislatore dovrebbe andare a migliorare ulteriormente la sicurezza sulle strade, in linea con le direttive del Pacchetto Mobilità I, approvato lo scorso […]
La polemica sull’obbligo di segnalazione degli angoli ciechi dei camion non accenna a placarsi. La contestata misura, entrata ufficialmente in vigore con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta ufficiale francese, a detta del legislatore dovrebbe andare a migliorare ulteriormente la sicurezza sulle strade, in linea con le direttive del Pacchetto Mobilità I, approvato lo scorso anno dal Parlamento Europeo. Ma, come ha riportato Confartigianato Trasporti, l’associazione europea dei trasportatori UETR ha messo fortemente in dubbio la legalità del nuovo regolamento francese che impone l’obbligo per tutti i camion e gli autobus che circolano in Francia di segnalare i punti ciechi dei veicoli.
Angoli ciechi, la protesta dell’autotrasporto europeo
La norma in questione ha suscitato le proteste di tutto il mondo associativo europeo: l’applicazione degli adesivi e i relativi costi operativi ricadranno infatti direttamente sulle imprese di autotrasporto, tra cui numerosissime italiane, che transitano regolarmente in territorio francese. A far sentire per prima la voce è stata la FNTR – Fédération Nationale des Transporteurs Routiers, una delle principali associazioni di categoria francesi seguita poi l’IRU, l’Unione Internazionale dei Trasporti Stradali, e ora l’UETR, European Road Haulers Association.
“Tale nuovo obbligo colpisce la maggior parte del milione e mezzo di autocarri europei di imprese che effettuano trasporti internazionali, tra cui migliaia di operatori dell’autotrasporto italiano” – denuncia il Vicepresidente Uetr e Presidente Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani.
“L’UETR, a nome di tutti i trasportatori su gomma europei, prosegue Genedani – ha chiesto un intervento alla Commissione europea sollecitando di sospendere l’applicazione della nuova disposizione francese, a causa della sua dubbia legalità e perchè frutto di scelte autonome ed unilaterali della Francia nel contesto del mercato unico europeo”.
Un provvedimento contestato
Il nuovo regolamento francese entrato in vigore poche settimane fa obbliga le imprese a posizionare segnali di identificazione degli angoli ciechi su tutti i mezzi oltre le 3,5 tonnellate e autobus che circolano sulle strade del territorio francese. L’obbligo per la segnalazione degli angoli ciechi, che deve essere ottemperato con l’applicazione di adesivi colorati larghi 25 cm e alti 17 cm, era stato spiegato nel dettaglio dalle istituzioni francesi in un breve tutorial corredato da infografiche.
Ma l’autotrasporto europeo ha sin da subito iniziato a protestare, per il poco preavviso dato alle imprese per adeguarsi alla norma, per la crisi pandemica che continua a colpire duramente le finanze aziendale e, non ultimo, il non allineamento della norma alle direttive europee che, se da una parte prevedono l’utilizzo di dispositivi finalizzati al miglioramento della sicurezza, dall’altra non hanno mai indicato nessun obbligo per la segnalazione degli angoli ciechi.