In Germania li hanno battezzati Polensprinter, sono i disperati micro-imprenditori polacchi (Polen) che, armati di furgoni (Mercedes Sprinter lunghi o Fiat Ducato con la cuccetta sopra la cabina), accettano di trasportare qualsiasi genere di merce per pochi euro da un lato all’altro della Germania. L’arma, ancor più del prezzo, è la velocità: giocando sul fatto di guidare mezzi che, almeno formalmente, non superano le 3,5 ton, i Polensprinter filano legalmente a 130-150 all’ ora garantendo consegne fulminee.

Polensprinter

Polensprinter, se la Germania comincia a preoccuparsi…

Quanti sono? Come possono essere regolamentati? Non lo sa neppure il governo di Angela Merkel. Messo alle strette da un’incalzante interrogazione parlamentare firmata trasversalmente da più partiti, il ministro federale dei Trasporti, Alexander Dobrindt, ha finito per ammettere che a Berlino nessuno ha la più pallida idea di quanti siano i Polensprinter circolanti e con quale volume d’affari.

Non solo, ha detto che per ora non sono in programma provvedimenti, come l’obbligo di un tachigrafo ventilato dal suo omologo francese, per combattere la concorrenza sleale svolta nei confronti dell’autotrasporto ‘ufficiale’. Unica prospettiva, una prossima direttiva europea volta a rivedere l’intero inquadramento del trasporto su strada di merci e persone. Bozza di norma della quale, però, nessuno a Bruxelles ha mai sentito parlare.

Quei furgoni fanno i Tir… La Francia mette i puntini sulle ‘i’

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