Alessandro Orsini, Regional Head of Europe di Petronas Lubricants International
C’è chi illustra strategie aziendali ricorrendo a slogan preconfezionati, chi lo fa declamando formule buone per tutti gli usi e chi facendo sfoggio di eloqui forbiti ma privi di contenuto reale. Alessandro Orsini, cinquantuno anni, toscano di Livorno, Head of Europe di Petronas Lubricants International dalla primavera dello scorso anno, spiega invece gli obiettivi della […]
C’è chi illustra strategie aziendali ricorrendo a slogan preconfezionati, chi lo fa declamando formule buone per tutti gli usi e chi facendo sfoggio di eloqui forbiti ma privi di contenuto reale. Alessandro Orsini, cinquantuno anni, toscano di Livorno, Head of Europe di Petronas Lubricants International dalla primavera dello scorso anno, spiega invece gli obiettivi della multinazionale malese del petrolio mettendo lì quattro numeri in sequenza: uno, due, tre, quattro.
«Riassumono -spiega con tono pacato- il nostro programma di crescita. Uno, vale a dire un’unica organizzazione. Due, raddoppiare i volumi di vendita entro cinque anni dal 2015 passando da un miliardo di litri a due. Tre, triplicare il cash, quindi l’Ebit, l’utile operativo. Quattro, cioè quadruplicare il profitto prima delle tasse».
‘Vi spiego perchè Petronas va di corsa’
Un programma certamente ambizioso anche per un’azienda nata nel 1974, divenuta rapidamente il secondo operatore al mondo di gas Lng e solido player upstream con una produzione di due milioni di barili di olii equivalenti al giorno, e che oggi, presente in 80 Paesi di tutti i Continenti, vende qualcosa come un miliardo di litri per un fatturato di circa 2,5 miliardi di dollari.
«Di più, si tratta di un programma molto ambizioso. Per realizzare il quale abbiamo scelto la tecnologia come elemento differenziante e quindi anche la qualità del rapporto con il cliente finale. Ovvero usare l’aspetto tecnologico per migliorare il rapporto profitto-perdite dei clienti. Ciò significa, ad esempio, che quando vado da un cliente che ha una flotta di cento camion, non devo raccontare che ho il lubrificante dei miracoli, ma piuttosto preoccuparmi di entrare nel merito di quell’azienda. Dunque capire cosa trasporta a livello locale e internazionale, se ha camion in leasing o li compra, quale è la loro percorrenza, come gestisce i veicoli. Non solo. Dobbiamo capire l’atteggiamento imprenditoriale, se cioè intende ampliarsi entrando in nuovi settori oppure limitarsi a contenere i costi. Sulla base di queste considerazioni, solo a quel punto entriamo con la nostra offerta di lubrificanti e servizi».
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