Scendi dallo Scania 45R dopo un’intera mattina al volante sulle dolci ma non per questo meno impegnative strade della Norvegia, percorse per oltre 200 chilometri partendo da Kløfta (a nord di Oslo), costeggiando il lago di Mjøsa (con i suoi 117 chilometri di lunghezza il più grande del paese), quindi attraverso scenari davvero incantevoli che sembrano dipinti d’autore, piegando verso l’entroterra (anche in questo caso caratterizzato dalla presenza di deliziosi specchi d’acqua piccoli e grandi), e ti domandi quanto tempo ci vorrà ancora prima che l’elettrico, e più precisamente il camion elettrico, faccia definitivamente breccia anche qui da noi, nel Sud Europa e in Italia in particolare, nelle scelte di autotrasportatori e flotte, a beneficio di un trasporto merci realmente sostenibile e finalmente totalmente decarbonizzato.

Vero è che la Norvegia non è l’Italia, e nemmeno la Francia, la Spagna e neppure la Germania. Qui, infatti, dove la natura ancora domina abbondantemente sulla cementificazione, le auto a batteria sono la stragrande maggioranza del circolante (80-90 per cento?) e se si entra in un’area di servizio vedi per prima cosa un filotto di colonnine (fast) per la ricarica (e dettaglio non trascurabile, tutte perfettamente funzionanti), una grande azienda come Asko, il principale distributore alimentare del paese (nonché partner di lunga data di Scania), punta decisa all’obiettivo di un trasporto total green entro la fine del 2026 (e questo spiega perché si è arrivati all’acquisto di quasi 80 truck elettrici del Grifone).

Scenario ideale, e in qualche modo anche unico, nel senso di non replicabile, per mettere alla frusta i truck elettrici di Södertälje: trattori e carri due e tre assi con cabina R e S, potenze di 400 o 450 kW e autonomie fino a 350 chilometri, idonei per differenti tipologie di applicazioni; beneficiati da importanti aggiornamenti, intesi come nuovi telai (forme e spazi ottimizzati), nuove batterie (con celle a ridotta impronta di carbonio della svedese Northvolt), e sistemi ausiliari che assicurano una migliore funzionalità, a vantaggio di maggiore potenza e autonomia, combinate con la capacità di carico ulteriormente incrementata.

L’elettrico non più per pochi intimi

Senza con ciò dimenticare, a completamento dell’offerta full electric, Scania charging assist, il servizio dedicato che assicura l’accesso alla rete di ricarica in dodici paesi europei. Non prevede costi di iscrizione o mensili (il cliente riceve infatti da Scania un’unica fattura, indipendentemente dal gestore dei singoli punti della rete) e richiede quale unico requisito per sfruttarne i vantaggi, il possesso di un veicolo Scania.

Insomma, senza rinunciare alla pluralità di indirizzi per il trasporto delle merci sostenibile e efficiente (il riferimento è all’evoluzione della motorizzazione termica introdotta con la gamma Super), con la sua famiglia di elettrici, sostiene Fredrik Allard, senior vice president and head of e-mobility di Scania Group, il costruttore di Södertälje intende fattivamente dimostrare come «l’utilizzo di autocarri a emissioni zero non è più un privilegio per pochi. Al di fuori del vero lungo raggio, sono pochi i contesti non elettrificabili fin da subito. Infatti, la gamma attuale è in grado di soddisfare pienamente le esigenze operative. Certo, ci sono ancora alcune applicazioni che sono meno inclini a diventare elettriche nel prossimo futuro, ma molti clienti rimarranno stupiti quando si renderanno conto di cosa sono capaci questi veicoli in termini di efficienza, garantita anche dai servizi digitali».

Parole che calzano perfettamente al nostro Scania 45R Electric.

Asko e Scania verso la neutralità nel 2026

In un paese come la Norvegia, che ha fatto della salvaguardia dell’ambiente e del proprio territorio un principio di fatto inderogabile attorno al quale ruota ogni attività, era fin troppo logico e inevitabile che realtà come quella di Asko, la più importante azienda locale che si occupa di logistica alimentare, mettesse al centro della propria attività il trasporto sempre più sostenibile.

«Asko vuole essere in prima linea nel cambiamento ecologico del trasporto su camion in Norvegia», afferma Tore Bekken, ceo di Asko Norge. L’obiettivo nel mirino è quello di giungere al trasporto totalmente privo di combustibili fossili entro la fine del 2026, ma già entro la fine del 2024 nella regione di Oslo. A questo traguardo contribuisce il legame molto stretto con il costruttore di Södertälje. Negli ultimi anni l’azienda norvegese, che dopo le prime esperienze con l’elettrico nel 2016 e l’acquisto di quattro esemplari a celle a combustibile alimentate a idrogeno nel 2020, ha messo in servizio un’ottantina di elettrici Scania. Adesso è il turno dei nuovi Scania 45R, in servizio per la fornitura di prodotti al mercato alimentare e della ristorazione, ma anche a hotel, mense e ospedali.

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Leggi anche: Scania elettrico, come vengono fatti i crash test? Un video lo spiega

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