Al via il Green Logistics Intermodal Forum. Il futuro della logistica post Covid-19
Si sono ufficialmente aperte le danze del Green Logistics Intermodal Forum, appuntamento approdato al digitale dopo la rimodulazione delle date in presenza causa Covid-19, e dedicato alla logistica sostenibile del futuro. Sarà in diretta dalla piattaforma digitale della Fiera di Padova il 12 e il 13 novembre. Ci saranno numerose occasioni di dibattito e di […]
Si sono ufficialmente aperte le danze del Green Logistics Intermodal Forum, appuntamento approdato al digitale dopo la rimodulazione delle date in presenza causa Covid-19, e dedicato alla logistica sostenibile del futuro. Sarà in diretta dalla piattaforma digitale della Fiera di Padova il 12 e il 13 novembre. Ci saranno numerose occasioni di dibattito e di business con i leader del settore. Durante la prima giornata si è discusso di:
- Interporti, Porti e Intermodalità
- del ruolo svolto durante l’emergenza Covid
- delle prospettive future nell’ambito del sistema logistico italiano
Green Logistics Intermodal Forum: quale sarà la situazione post Covid-19
Sono iniziate questa mattina in streaming sulla piattaforma digitale le due giornate di Green Logistics Intermodal Forum. Sono significativamente intitolate “La logistica post Covid-19 “Ritorno al passato” o “resilienza trasformativa?”
Una domanda fondamentale che merita una risposta approfondita. Questo, alla luce del fatto che la logistica non si è mai fermata a livello nazionale e internazionale nei mesi del lockdown. Questo, pur soffrendo inevitabili perdite nei volumi dei traffici. Ha così confermato nei fatti il ruolo strategico che svolge per il sistema economico e la tenuta sociale del nostro Paese.
Serve una riflessione lungimirante
E’ evidente però che c’è bisogno di una riflessione sul futuro del settore. Inoltre, anche sugli interventi necessari alla luce dei nuovi scenari, nazionali e internazionali che la pandemia sta disegnando. I leader del settore si ritrovano sulla piattaforma digitale della Fiera di Padova. Lo fanno per discutere sia degli investimenti e delle politiche già avviate, che delle iniziative da prevedere nei prossimi mesi.
Due giornate di dibattito, quindi, sul futuro della logistica italiana. Ma, anche, di business per le quasi 100 aziende del settore che partecipano alla manifestazione con il proprio stand virtuale interattivo
L’intermodalità prossima ventura
In mattinata si è tenuto il primo dei due convegni previsti “Infrastrutture per l’Intermodalità del prossimo decennio- Progetti operativi per il completamento del sistema infrastrutturale italiano”. Ha visto la partecipazione dei principali protagonisti dell’intermodalità e della portualità italiana.
Ad aprire i lavori del Green Logistics Intermodal Forum, moderati dalla giornalista esperta di trasporti Morena Pivetti, gli interventi di:
- Elisa De Berti, assessore alle infrastrutture e trasporti nonché vicepresidente della Regione Veneto
- Matteo Gasparato, presidente di UIR (l’associazione degli interporti italiani)
“Il piano precedente era vecchio di 30 anni ed era assolutamente necessario dotarsi di un nuovo strumento – ha esordito De Berti – Abbiamo scelto, con il supporto di un board tecnico scientifico di alto livello, guidato dal professor Ennio Cascetta, di non scrivere un “piano progetto”, ma un “piano processo” che, fissate alcune priorità come l’investimento sulla ferrovia, indichi la strategia per raggiungere gli otto obiettivi del piano. Abbiamo previsto, nei prossimi 10 anni ben 21 miliardi di investimenti, dei quali 12 già finanziati. E le manutenzioni saranno al centro della nostra attenzione, un terzo degli investimenti sarà dedicato a questo aspetto fondamentale”.
Al Green Logistics Intermodal Forum la necessità di un intervento programmatico
“Oggi è ormai consolidato il ruolo strategico ricoperto della Rete degli interporti italiani nel perseguire politiche di sviluppo e modernizzazione del Paese – ha sottolineato il presidente di UIR, Matteo Gasparato – e quindi nel promuovere interessi pubblici di livello generale. Dobbiamo disporre di un quadro programmatico ampio, in coerenza con i corridoi transeuropei di trasporto”.
Dal canto suo Zeno D’Agostino, Presidente della Autorità Portuale dell’ Adriatico Orientale, (Porti di Trieste e Monfalcone) ha acceso un faro su due aspetti importanti: “ Dobbiamo essere capaci di immaginare che il nostro sistema, in caso di emergenza, sia in grado di disconnettersi dalle reti globali -lo sta facendo ora per il Covid – senza perdere le connessioni fondamentali a sostegno l’economia”.
Un tema ripreso nel Green Logistics Intermodal Forum anche da Marco Spinedi presidente di Interporto Bologna : “Arriveranno i soldi dall’ Europa ma dobbiamo evitare il pressapochismo nella loro gestione. Bisogna realizzare le infrastrutture che servono, ma attenti a non farle il male. I soldi devono essere spesi al meglio perché altrimenti avranno pochi effetti sul PIL”.
Spinedi lancia anche un invito alla collaborazione tra Regioni.
Il ruolo della sostenibilità ambientale
Riccardo Maria Monti presidente di Interporto Sud Europa – Marcianise ha spiegato: “La logistica è fondamentale per la sostenibilità ambientale, e uno dei nodi è portare il più possibile le merci sulla rotaia. Ma altrettanto importante è la digitalizzazione grazie alla quale si riducono i tempi morti, le code dei camion, introducendo in tutto il lavoro tutte le semplificazioni e facilitazioni possibili”
Marco Gosso, AD di Mercitalia ha sottolineato il ruolo del trasporto merci nelle settimane del lockdown: “Abbiamo lavorato sempre senza mai fermarci in Italia e all’estero, con tutte le misure di sicurezza. Alcuni ambiti hanno segnato una flessione dei volume, altri hanno retto o addirittura, sull’internazionale, hanno evidenziato una crescita della domanda. Bisognerà fare in modo che i servizi acquisiti dal ferroviario non tornino poi al tutto strada anche a fronte dell’attuale eccesso di offerta di trasporto che si gioca molto sul fronte delle tariffe”
Sergio Gelain presidente di Interporto Padova ha evidenziato i risultati positive degli investimenti fatti in automazione e informatizzazione: “Non abbiamo avuto flessioni dei traffici intermodali in questi mesi e questo anche grazie ingenti agli investimenti fatti negli ultimi anni: gru elettriche a portale, binari da 750 metri automazione degli ingressi stradali e ferroviari al terminal e speciali software di gestione delle movimentazioni. Le nuove tecnologie danno grandi risultati ma richiedono uno sforzo enorme non solo per gli investimenti necessari ma anche per la formazione del personale.”