L’AIRP e i vantaggi ambientali degli pneumatici ricostruiti: i numeri
Nel 2021, secondo l'AIRP, in Italia sono stati risparmiati 59,7 milioni di euro. Allo stesso tempo l’uso di pneumatici ricostruiti ha evitato l’emissione di 8.798 tonnellate di CO2 e consentito un minor consumo energetico per 22,6 milioni di litri di petrolio ed equivalenti.
L’AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) ha redatto un bilancio economico ed ecologico derivante dall’impiego di pneumatici ricostruiti. Nel 2021, secondo l’AIRP, in Italia sono stati risparmiati 59,7 milioni di euro. Allo stesso tempo l’uso di pneumatici ricostruiti ha evitato l’emissione di 8.798 tonnellate di CO2 e consentito un minor consumo energetico per 22,6 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, un risparmio di 16.600 tonnellate di materie prime e una minor produzione di pneumatici fuori uso pari a 19.920 tonnellate.
Il processo di ricostruzione di uno pneumatico consiste nella sostituzione del battistrada, che ne rappresenta il 30% del valore. Ciò è possibile proprio perché la struttura di uno pneumatico ha un ciclo di vita più lungo di quella del battistrada da sostituire. Oggi gli pneumatici ricostruiti sono utilizzati soprattutto dalle flotte di camion e autobus, private e pubbliche.
AIRP: servono misure concrete di sostegno al settore
L’AIRP chiede anche misure concrete di sostegno al settore degli pneumatici ricostruiti, che potrebbe fornire “ulteriori benefici agli operatori e alla collettività”. L’attività di ricostruzione si inserirebbe a pieno titolo tra quelle che abbinano un’importante valenza ambientale alla possibilità di ottenere consistenti risparmi e rappresenta un tassello fondamentale per la transizione verso un’economia circolare.